Le mani pulite salvano vite

Pubblicata il 16/05/2013

Il 5 Maggio è stata la Giornata dell’Igiene delle Mani: le Mani Pulite salvano vite.
L’Ulss 4 Alto Vicentino promuove iniziative di informazione per pazienti e cittadini
 
La Giornata mondiale dell’igiene delle mani, lanciata per la prima volta nel 2009 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha lo scopo di migliorare in tutto il mondo l’igiene delle mani così da ridurre le infezioni e migliorare la sicurezza del paziente nei luoghi di cura. "L’evidenza prodotta da molti studi indica che le mani sono il principale veicolo di trasmissione delle infezioni in ambito sanitario", nota il Direttore Generale dell’Ulss 4 Alto Vicentino, Daniela Carraro. La mancanza di un'adeguata igiene delle mani pone i pazienti e gli operatori a rischio di infezione, contribuisce alla diffusione di microrganismi multiresistenti agli antibiotici e all’insorgere di epidemie.
 
Nell’ultimo decennio molta enfasi è stata posta sull’igiene delle mani dell’operatore sanitario, ma non altrettanta ha riguardato le mani del paziente e del visitatore lasciati liberi di fare le proprie scelte. Tuttavia il ruolo delle mani del paziente e del visitatore nella trasmissione delle infezioni è documentato in letteratura. Alcuni studi affermano che le mani dei pazienti possono essere più contaminate di quelle degli operatori sanitari e possono diffondere microrganismi multi resistenti agli antibiotici, altri riportano la relazione tra l’igiene delle mani del paziente e il tasso di infezioni correlate all’assistenza. Ulteriori ricerche hanno messo in luce la scarsa adesione del paziente al lavaggio delle mani dopo l’uso del bagno, della padella e della comoda e questo è stato collegato, tra l’altro, ai limiti imposti dalla struttura (carenza di bagni e lavabi, lavabi sprovvisti di sapone o asciugamani) ed alla mancanza di opportunità d’igiene offerta dagli operatori sanitari ai pazienti non autosufficienti.
 
La riduzione delle infezioni correlate all’assistenza è una priorità in molti paesi. È stimato che queste infezioni riguardino circa il 5 – 10% dei pazienti ricoverati negli ospedali dei paesi industrializzati con un tasso di mortalità del 13% ed un elevato impatto clinico ed economico. Non sempre prevenibili, queste infezioni possono essere significativamente ridotte attraverso pratiche consolidate e sicure.
 
L’igiene delle mani, che spezza la catena dell’infezione, è attualmente riconosciuta come il più importante metodo di controllo e prevenzione delle infezioni nelle organizzazioni sanitarie, in grado di ridurre le infezioni correlate all’assistenza del 15 - 30%. L’igiene delle mani è una misura semplice, economica ed efficace di prevenzione delle infezioni sia in ambito comunitario che in ambito ospedaliero. Ma nonostante costituisca la misura preventiva più efficace e meno costosa l’adesione degli operatori sanitari e dei pazienti a questa pratica è ancora molto limitato.
 
Le tipologie di infezioni più frequenti, che nell’insieme rappresentano l’80% circa di tutte le infezioni osservate, sono le infezioni del tratto urinario, del sito chirurgico, dell’apparato respiratorio e quelle sistemiche (sepsi, batteriemie). Le più frequenti sono le infezioni urinarie, che da sole rappresentano il 30-35% di tutte le infezioni correlate all’assistenza. L’importanza relativa di ciascuna localizzazione di infezione varia però nel tempo, in diversi ambiti assistenziali e in diversi sottogruppi di pazienti. Le infezioni sistemiche stanno diventando via via più frequenti, come conseguenza di un graduale aumento dei fattori di rischio responsabili, quali le condizioni di rischio intrinseco del paziente, l’uso di antibiotici e del ricorso al cateterismo intravascolare.

 

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